I minerali sono costituiti da sostanze inorganiche che svolgono funzioni essenziali per la vita dell'uomo, partecipando ai processi cellulari fondamentali come la formazione di denti e ossa, alla regolazione dell'equilibrio idrosalino, all’equilibrio del sistema immunitario, alla attivazione di numerosi cicli metabolici e costituiscono fattori determinanti per la crescita e lo sviluppo di tessuti e organi.
I minerali non forniscono direttamente energia ma la loro presenza è necessaria per far avvenire proprio quelle reazioni enzimatiche e metaboliche che liberano l'energia di cui l’organismo necessita.
Gli esseri viventi non sono in grado di sintetizzare autonomamente i minerali, per cui essi devono essere regolarmente assunti attraverso gli alimenti e l’acqua. Occorre inoltre tener conto del fatto che la quantità effettivamente assorbita e metabolizzata dall’organismo corrisponde alla quota “biodisponibile” di questi elementi – e non sempre alla quantità ingerita o assunta – e dipende altresì dalla funzionalità delle ghiandole endocrine, per cui condizioni di carenza possono verificarsi anche quando si utilizza una dieta che si ritiene corretta o completa. A differenza di altre sostanze vitali (carboidrati, proteine e grassi in particolare), il fabbisogno giornaliero di minerali corrisponde a quantità minime. Venendo comunque continuamente eliminati attraverso il sudore, le urine e le feci, devono essere regolarmente forniti al corpo con una adeguata alimentazione.
In base al fabbisogno, i sali minerali possono essere suddivisi in:
– macroelementi: sono presenti nell’organismo in quantità discrete. Il fabbisogno giornaliero è dell’ordine dei grammi o dei decimi di grammo.
– oligoelementi o microelementi: sono presenti solo in tracce nell’organismo e il fabbisogno giornaliero va da qualche microgrammo ad alcuni milligrammi.
Calcio (Ca)
Funzioni: costruzione dello scheletro e dei denti, regolazione della contrazione muscolare (compreso il muscolo cardiaco), coagulazione del sangue, trasmissione degli impulsi nervosi, regolazione della permeabilità cellulare, corretto funzionamento di numerosi enzimi.
Carenza: rachitismo, osteoporosi.
Eccesso: nausea, vomito, stato confusionale, sonnolenza.
Cloro (Cl)
Funzioni: digestione delle proteine, regolazione del bilancio idrico, regolazione pressione osmotica, corretto equilibrio acido-base.
Carenza: apatia mentale, anoressia.
Eccesso: vomito
Fosforo (P)
Funzioni: fondamentale per la formazione delle proteine e per il corretto sfruttamento energetico degli alimenti, partecipa alla formazione delle molecole di RNA e DNA.
Carenza: debolezza, demineralizzazione delle ossa, anoressia.
Eccesso: ipocalcemia, calcificazione e ossificazione dei tessuti molli.
Magnesio (Mg)
Funzioni: costituzione dello scheletro, attività nervosa e muscolare, metabolismo dei grassi, sintesi proteica.
Carenza: anoressia, vomito, aumento dell’eccitabilità muscolare.
Eccesso: depressione; disturbi cardiaci e respiratori.
Potassio (K)
Funzioni: funzionamento dei muscoli scheletrici e del miocardio; regolazione eccitabilità neuromuscolare, equilibrio acido-base, ritenzione idrica, pressione osmotica.
Funzioni: È presente in molti tessuti dell’organismo. Si trova in due aminoacidi (metionina e cisteina) fondamentali per la struttura tridimensionale proteica, e in tre vitamine (tiamina, biotina e acido pantotenico): formazione di cartilagini, peli e capelli.
Carenza: molto frequente, diminuzione della produzione di enzimi biologicamente attivi, che risulta in una riduzione di molti processi metabolici.
Eccesso: problemi di sviluppo fisico e scarsa crescita.
Oligoelementi o microelementi
Sono i minerali che, pur presenti nel nostro organismo solo in piccole quantità o addirittura in minime tracce, svolgono funzioni biologiche importanti. Si possono suddividere in:
- essenziali, la cui carenza compromette funzioni fisiologiche vitali (ferro, rame, zinco, fluoro, iodio, selenio, cromo, cobalto);
- probabilmente essenziali (manganese, silicio, nichel, vanadio);
- potenzialmente tossici, in quanto possono provocare gravi danni all’organismo se presenti ad alte concentrazioni.
È disponibile anche il rapporto della European Food Safety Authority sui livelli minimi e massimi di tollerabilità di silicio e vanadio.
Ferro (Fe)
Un deficit alimentare di ferro incide in primo luogo sulle scorte depositate nel fegato, nella milza e nel midollo osseo: solo successivamente provoca la diminuzione della concentrazione media di emoglobina.
La carenza di ferro provoca astenia, affaticabilità, facilità a contrarre infezioni e anemia. L’eccesso di ferro provoca invece danni agli organi in cui si accumula.
Rame (Cu)
Il rame ha un ruolo essenziale nel corretto funzionamento di numerosi enzimi.
La carenza di rame può causare demineralizzazione delle ossa e fragilità delle pareti delle arterie, oltre a un’anemia simile a quella provocata dalla carenza di ferro.
Al contrario la sindrome da eccesso si manifesta con febbre, nausea, vomito e diarrea.
Zinco (Zn)
La carenza di zinco può dipendere da insufficiente o cattivo assorbimento (alimentazione parentale prolungata, età avanzata, alcolismo, dieta ricca di cereali e povera di carne) o da un’eccessiva eliminazione urinaria (epatopatia, somministrazione di sostanze chelanti, ecc.). La sintomatologia da carenza di zinco è quanto mai complessa: arresto della crescita, alterazioni della cute, diminuzione della sensibilità gustativa, perdita dell’appetito, lenta cicatrizzazione delle ferite, diminuita e ritardata risposta immunitaria, suscettibilità alle infezioni. Una carenza particolarmente forte può causare ipogonadismo e nanismo.
Un’assunzione eccessiva di questo minerale provoca invece febbre, nausea, vomito e diarrea.
Fluoro (F)
Il fluoro si trova principalmente nelle ossa e nello smalto dei denti: la sua presenza protegge e previene la carie dentaria. Essendo ubiquitario è difficile registrarne un carenza nell’organismo.
Quantità eccessive possono infatti risultare tossiche, dando origine a fenomeni di alterazioni dentarie (fluorosi). Nei casi più gravi di sindrome da eccesso si possono registrare crisi calcemiche con tetania.
Iodio (I)
La maggior parte dello iodio presente nell’organismo umano è localizzata nella tiroide: lo iodio costituisce infatti l’elemento essenziale per la sintesi della tiroxina, ormone prodotto dalla ghiandola tiroidea.
Selenio (Se)
Il selenio, pur essendo presente in piccolissima concentrazione nell’organismo (13 mg circa), è un elemento essenziale perché protegge l’integrità delle membrane cellulari. È dimostrato un suo ruolo coenzimatico anche nel metabolismo degli ormoni tiroidei.
La sindrome da carenza è coinvolta in cardiopatie, ipertensione, anemie emolitiche, cirrosi, neoplasie e sclerosi multipla.
Quantità eccessive di selenio possono portare a fenomeni di tossicità che si manifestano con disturbi gastrointestinali e irritazioni polmonari.
Cromo (Cr)
Il cromo è un elemento essenziale indispensabile per il corretto metabolismo di zuccheri e grassi.
Il suo contenuto nell’organismo generalmente non supera i 6 mg e diminuisce nel corso della vita: questo calo progressivo può spiegare la ridotta tolleranza al glucosio che spesso si osserva tra gli anziani. La carenza di cromo genera, infatti, intolleranza al glucosio, elevati valori di trigliceridi e di colesterolo. Un’assunzione eccessiva di cromo causa danni alla pelle e ai reni.
Cobalto (Co)
Il cobalto è un elemento indispensabile come costituente della vitamina B12. L’apporto di questo minerale è dunque strettamente collegato a quello della vitamina.
Manganese (Mn)
Il manganese è coinvolto nella costituzione di enzimi coinvolti nel metabolismo di proteine e zuccheri ed è indispensabile per il corretto sviluppo delle ossa.
La carenza di manganese provoca calo di peso e rallentata crescita di barba e capelli; al contrario la sindrome da eccesso comporta crisi ipoglicemiche, ipotensione e anemia ipocromica.
Molibdeno (Mo)
Il molibdeno aiuta la produzione degli enzimi che portano alla formazione di acido urico.
Alla mancanza di molibdeno è associata irritabilità, tachicardia, cecità notturna, danni cerebrali e in alcuni casi tumori esofagei.
Un’assunzione eccessiva di molibdeno provoca invece aumento della concentrazione ematica e urinaria di acido urico, oltre a carenza di rame.
Altri sali minerali presenti in minime quantità:
Silicio (Si)
Presente solo in tracce nell’organismo, serve per la sintesi di collagene e tessuto connettivo, oltre a essere un costituente importante del tessuto osteoide.
Non si conoscono sintomi da carenza nell’uomo, mentre è noto che la prolungata esposizione a elevate concentrazioni di silicio provoca la silicosi, malattia polmonare.
Nichel (Ni)
Attiva alcuni enzimi e facilita l’assorbimento del ferro presente negli alimenti.
Il fabbisogno è sempre coperto dalla dieta e non si riscontrano sindromi da carenza.
Cadmio (Cd)
Può sostituire lo zinco nella carbossipeptidasi conservandone l’attività e può attivare alcuni enzimi.
È introdotto con numerosi alimenti e non si riscontrano patologie legate alla sua carenza.
Vanadio (V)
Ha un ruolo importante nella pompa sodio-potassio e nella produzione di altri enzimi coinvolti nel metabolismo dei principi nutritivi, degli ormoni e del tessuto osseo. La sua essenzialità è dimostrata per gli organismi inferiori, ma non ancora per quelli superiori.