Metalli pesanti / tossici

I metalli pesanti e, in particolar modo, i loro composti chimici, sono dotati di un elevato potenziale neurotossico, interferiscono con molti sistemi enzimatici, causano disfunzioni ormonali, provocano “spiazzamenti” dei minerali fisiologici e dei nutrienti essenziali come vitamine e aminoacidi, attivano la produzione di radicali liberi e sono in grado di determinare numerosi processi patologici a carico di organi importanti come cervello, cuore, reni, fegato, polmoni.
Una intossicazione cronica/subclinica da metalli tossici può comportare disfunzioni a carico di numerosi organi e sistemi, provocando invecchiamento cellulare precoce e degenerazione dei tessuti. Un numero elevato di sintomi e di disturbi può essere associato a condizioni di intossicazione subclinica; sono eventi di frequente riscontro:
Immagine laboratorio

I metalli pesanti e, in particolar modo, i loro composti chimici, sono dotati di un elevato potenziale neurotossico, interferiscono con molti sistemi enzimatici, causano disfunzioni ormonali, provocano “spiazzamenti” dei minerali fisiologici e dei nutrienti essenziali come vitamine e aminoacidi, attivano la produzione di radicali liberi e sono in grado di determinare numerosi processi patologici a carico di organi importanti come cervello, cuore, reni, fegato, polmoni.
Una intossicazione cronica/subclinica da metalli pesanti può comportare disfunzioni a carico di numerosi organi e sistemi, provocando invecchiamento cellulare precoce e degenerazione dei tessuti. Un numero elevato di sintomi e di disturbi può essere associato a condizioni di intossicazione subclinica; sono eventi di frequente riscontro:

  • Disturbi neurocomportamentali nell’età evolutiva (Deficit di Attenzione e Iperattività, Dislessia, Ritardo del linguaggio ecc….);
  • Disfunzioni e disturbi della sfera psichica (Disturbo d’ansia, Depressione, Attacchi di panico ecc…);
  • Disturbi della sfera sessuale e riproduttiva (Scarso desiderio sessuale, Disfunzione erettile, Impotenza specialmente da difetto vascolare, Frigidità, Oligospermia, Astenospermia, Infertilità ecc…);
  • Disturbi dell’alimentazione (Anoressia, Bulimia, Binge Eating Disorder ecc…);
  • Disturbi cardiocerebrovascolari (Aterosclerosi e Arteriosclerosi, Coronaropatie, Cardipatie, Infarto, Ictus);
  • Disturbi della struttura ossea (Osteopenia, Osteoporosi ecc…);
  • Disfunzioni ormonali e metaboliche;
  • Disturbi delle funzioni cognitive nell’adulto con perdita di memoria, difficoltà di concentrazione ecc… .
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Un coinvolgimento della tossicità dei metalli pesanti può riscontrato quindi anche in patologie gravi come quelle neurodegenerative ed autoimmuni quali Alzheimer, Parkinson, Artrite reumatoide, Fibromialgia, Sclerosi Multipla, ME/CFS (Encefalite mialgica/Sindrome da Affaticamento Cronico).

Alcune considerazioni sui metalli tossici rilevati attraverso il BHBR™ Test:

Alluminio

L’Alluminio sostiene la produzione di radicali liberi a livello neuronale e interferisce con gli enzimi cerebrali necessari alla produzione di energia cellulare.

È sospettato essere coinvolto nella demenza senile, la cui forma clinica più frequente è la malattia di Alzheimer. La demenza senile è una condizione patologica cerebrale che comporta una progressiva compromissione e diminuzione delle facoltà mentali (perdita della memoria, della capacità di ragionamento, problemi con il linguaggio, disturbi del senso di orientamento ecc…).

Arsenico

L’arsenico presenta spiccate proprietà cancerogene alla cute, polmonari ed epatiche. A questo metallo tossico e cancerogeno appartiene anche un meccanismo genotossico, il quale tende ad aumentare la proliferazione cellulare con rilascio di fattori di crescita, interferisce con la riparazione del DNA ed infine partecipa allo stress ossidativo incrementando la formazione di ROS.

Può essere causa di dermatiti, cefalee, neuropatie periferiche, nausea, vomito, diarrea, affaticamento, stati confusionali.

Bario

Un eccesso di bario può provocare diarrea, vomito ed dolori addominali. L’accumulo di bario può causare problemi al cuore, al fegato, allo stomaco, ai reni. Il bario può causare l’eliminazione del potassio all’interno delle cellule e provocare effetti di vario genere nel tono muscolare, nelle funzioni cardiache e nel sistema nervoso.

Cadmio

La tossicità del Cadmio è coinvolta in diversi problemi cardiocircolatori. Accumulandosi nei reni, dove antagonizza lo zinco, può essere causa di ipertensione arteriosa. Un suo eccesso può condurre ad anemia sideropenica, problemi alle vie respiratorie come bronchite cronica, fibrosi polmonare e cancro. Essendo neurotossico può causare disturbi comportamentali , perdita di memoria, irritabilità, ansia, attacchi di panico ecc… . Interferisce nella sintesi di insulina potendo favorire condizioni pre-diabetiche e diabete conclamato.

Può provocare problemi alla prostata e disfunzioni erettili. Il cadmio può inoltre essere anche causa di alopecia.

Mercurio

La tossicità del mercurio si differenzia in funzione della forma chimica di assunzione, pur rimanendo il sistema nervoso centrale (SNC) e il rene i due principali organi bersaglio di questo elemento tossico.
Può facilmente attraversare la barriera ematoencefalica e accumularsi nel SNC, inoltre può essere ossidato nell’organismo divenendo tossico per il rene.
Attraversa facilmente anche la placenta con conseguenze tossiche che possono portare ad alterazioni dello sviluppo del cervelletto nel feto.
Il mercurio interferisce con i neurotrasmettitori serotonina, dopamina, glutammato e acetilcolina; potendo causare disfunzioni nell’apprendimento e difficoltà di linguaggio, difficoltà con idee astratte e comandi complessi, tendenza all’isolamento, alla fobia sociale, perdita di memoria, depressione, sindrome di persecuzione, ansia e comportamenti ossessivi / compulsivi, allucinazioni. Anche disturbi sensoriali tra cui alterazioni della sensibilità alla bocca, alle mani e ai piedi e intolleranza ai rumori possono avere questa causa. Interferendo con numerose attività enzimatiche e di norma provoca danni a reni e fegato. In caso ne sia colpito il cervelletto il sintomo più evidente è il tremore. Il danno neuronale provocato dal Mercurio provoca sintomi che si ritrovano anche in malattie come Alzheimer e Sclerosi Multipla.

Nichel

Oltre a causare dermatiti da contatto il nichel è in grado di danneggiare la mucosa gastrointestinale.

Piombo

Il piombo è in grado di danneggiare praticamente tutti i tessuti, in particolare i reni e il sistema immunitario, il fegato, il pancreas, il sistema nervoso, il cervello. Gli effetti più nocivi dell’intossicazione da piombo si verificano a carico del sistema nervoso. Negli adulti i danni si manifestano soprattutto con neuropatia periferica, causata probabilmente da demielinizzazione delle fibre nervose. Può provocare encefalopatia, la quale si manifesta con sintomi quali: insonnia, irritabilità, vertigini, cefalea, disturbi motori. La neuropatia da piombo colpisce soprattutto nell’età dello sviluppo, provocando turbe comportamentali e danni cognitivi, disturbi dell’apprendimento, disturbi del linguaggio.
Il piombo viene considerato la neurotossina per eccellenza, è in grado di superare agevolmente la barriera ematoencefalica, dove sembra tendere a depositarsi negli astrociti, che lo sequestrano al fine di proteggere i neuroni da possibili danni. Gli effetti del piombo sul cervello, con il conseguente ritardo mentale e deficit cognitivo, sono realizzati alterando la disponibilità di neurotrasmettitori come la serotonina, la dopamina, il GABA, adrenalina e noradrenalina. Danneggiando il sistema immunitario, particolarmente la risposta cellulo-mediata e causando un incremento dei radicali liberi può favorire malattie cronico-degenerative e il cancro.

Uranio

L’esposizione all’uranio, sia come composti chimici che come forma naturale può, in generale, causare danni a reni, pancreas, stomaco / intestino, avere effetti teratogeni, citotossici e carcinogeni.
Gli effetti dell’uranio a livello renale si riflettono nella inibizione della secrezione degli anioni organici e del riassorbimento del glucosio e degli amminoacidi, con conseguente disfunzione renale.

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